Ottaviano Augusto, il “Grande Baro”

Ottaviano Augusto è uno di quei personaggi della storia di Roma che da sempre viene identificato nell’immaginario collettivo con l’Impero romano.

Non potrebbe essere altrimenti dato che proprio lui fu il primo a fregiarsi del titolo di Imperator e fu proprio lui a gettare le basi per la costruzione di quell’impero romano che avrebbe dominato per anni la storia e che avrebbe segnato per anni l’immaginario collettivo.

Ma chi era Ottaviano Augusto?

Antonio Spinosa, nella sua biografia, lo definisce il “Grande Baro”, narrando la storia di un personaggio che è riuscito a farsi consegnare dal Senato il potere assoluto senza spargimenti di sangue (o meglio, con pochi spargimenti di sangue) e che è riuscito a costruire attorno alla sua figura la “narrazione” di unico uomo in grado di salvare i valori della Repubblica dal decadimento di una società, quella romana che, tra una vicenda e l’altra, usciva da 150 di guerra civile.

Figlio adottivo di Caio Giulio Cesare, erede ed esecutore delle volontà del padre adottivo (tanto da averlo divinizzato dopo averlo vendicato uccidendo Bruto e Cassio nella battaglia di Filippi) ha costruito un vero e proprio mito attorno alla sua figura.

Le strategie politiche e comunicative portate avanti da Ottaviano gli hanno consentito non solo di prendere il potere accentrando tutto nelle sue mani e di fatto svuotando di contenuto (politico) il Senato ma ha permesso anche di vivere a Roma un lungo periodo di pace e di prosperità, tanto che ancora oggi nella storiografia romana si parla di Pax Augustea.

Ottaviano fu un politico accorto, il primo a comprendere – dopo anni di guerra civile – che la stabilità di Roma dovesse necessariamente passare dalla costruzione di una continuità dinastica che mantenesse vive le tradizioni della repubblica ma che allo stesso tempo doveva essere fondata su una “nuova concezione del potere”.

Fondatore di una vera e propria dinastia (la dinastia giulio-claudia che inizia proprio con Ottaviano e termina con Nerone) è riuscito a mantenere il potere proponendo sé stesso come moralizzatore della società romana, presentandosi come continuatore ideale dei principi dei Padri Fondatori, accentrando il potere nelle sue mani mantenendo in sostanza inalterata la struttura politica del Senato svuotandola però di tutto il suo contenuto politico.

Nonostante resti una figura principale della storia romana (se vogliamo della storia mondiale) i libri scolastici dicono poco sulle sue origini o sulla sua persona, partendo la narrazione solo dal momento dell’adozione da parte di Giulio Cesare.

Per poter raccontare al meglio la figura di Ottaviano Augusto non basta un singolo articolo per potersene occupare: fondatore dell’Impero Romano, sostenitore della Pubblica Morale a Roma (arrivò ad esiliare persino la figlia Giulia per i suoi comportamenti immorali), stratega politico, capace di prendere la guida del Senato proponendosi come elemento di salvezza della Repubblica.

Per questo cercheremo in queste pagine di occuparci meglio di colui che prima di morire disse: “Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco in marmo”

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