Stili di apprendimento, psicologia dietro la cattedra

“Stili di apprendimento” che cosa sono esattamente e come possono essere utilizzati al meglio da un docente? 

Prima di di iniziare a scrivere vi dico subito che non ho la pretesa di essere il migliore dei docenti ma semplicemente di condividere con quanti sono interessati alla formazione del corpo docente di fornire qualche indicazione su quella che è la mia esperienza “pratica” ed in qualche caso anche “teorica” del lavoro di insegnante. 

Spesso si è pensato che insegnare fosse semplicemente entrare in classe fornire una serie di nozioni agli studenti e che tutti potessero apprendere allo stesso modo, se non apprendevano erano loro a sbagliare di certo non era il metodo di approccio dell’insegnante ad essere errato. 

Quando si insegna bisogna sempre cercare di tenere da conto che ogni studente è una persona ed ogni persona apprende le cose in modo diverso rispetto ad altri.  Per questo la didattica recente ha elaborato un modello che viene definito di stili di pensiero utili per comprendere come apprendono gli studenti e quali possono essere i diversi approcci per diversi stili. 

Innanzi tutto andiamo nel dettaglio cosa intendiamo esattamente con il termine “stile di pensiero”? 

Uno stile di pensiero è un modo di pensare preferito. 

In qualità di individui non abbiamo un solo stile ma quello che viene definito “un profilo di stili”. 

Per questo motivo la didattica ha elaborato quella che possiamo definire una “teoria dell’autogoverno mentale” che cosa vuol dire esattamente? 

L’idea alla base della teoria dell’autogoverno mentale è che le forme di governo nel mondo non siano solo una mera coincidenza ma sono una forma di analogia tra l’organizzazione della mente del singolo e la nostra società. 

Per spiegare meglio il concetto utilizzeremo una terminologia “politica” o per meglio dire una terminologia legata alla forma di governo. 

Un Governo deve svolgere tre funzioni: 

  1. ESECUTIVA 
  2. LEGISLATIVA 
  3. GIUDIZIARIA. 

Applicando lo stesso criterio alle persone possiamo fare una suddivisione più o meno simile. 

PERSONE LEGISLATIVE

Possiamo raggruppare all’interno di questo gruppo quelle persone a cui piace fare le cose a modo loro, ovvero preferiscono stabilire da sole “cosa devono fare” e soprattutto “come farlo”. 

All’interno di questo gruppo possiamo mettere creativi, grafici, e tutte quelle cose che hanno a che fare con la “fantasia”- Questo stile tende a favorire la “creatività” rispetto alla “praticità”. 

PERSONE ESECUTIVE

Rientrano in questa categoria tutte quelle persone che sono propense a seguire le regole. Amano “colmare lacune nelle strutture esistenti” piuttosto che creare, potremmo dire che in questo gruppo rientrano avvocati, dirigenti, politici e tutti quei mestieri in cui si necessita di un “ordine mentale preciso”. 

PERSONE GIUDIZIARIE

All’ultima categoria appartengono tutte quelle persone a cui piace valutare le regole e le procedure, che tendono a preferire problemi che si possono analizzare e che possono essere considerati come esistenti. In questa categoria possiamo mettere storici, filosofi, matematici, fisici. 

Ad ognuno di questi stili corrisponde una tipologia di persona, per la precisione ne abbiamo tre: Monarchica, gerarchica, oligarchica, anarchica andiamo a vedere nel dettaglio le caratteristiche di queste tre persone: 

PERSONA MONARCHICA

Si tratta di un individuo risoluto, che si lancia nelle imprese con tutto sé stesso in qualunque impresa o interesse e che tende a non permettere a nessuno di frapporsi tra lui e la risoluzione del problema. 

PERSONA GERARCHICA

Ha una gerarchia di obiettivi e riconosce la necessità di stabilire delle priorità, dato che non tutti gli obiettivi possono essere raggiunti, o per lo meno non essere raggiunti equamente bene. 7

PERSONA OLIGARCHICA

Assomiglia per molti versi alla persona gerarchica nella misura in cui desidera fare più di una cosa nello stesso cornice temporale, ma a differenza di queste, possono essere motivate da diversi obiettivi. 

PERSONA ANARCHICA

Sembra essere motivata di un miscuglio di bisogni e degli obiettivi che può risultare distinguere tanto a lei quanto agli altri. 

Ognuno di questi stili racconta di una persona con un proprio stile di apprendimento ed ognuna di queste persone ha dunque dei bisogni specifici per apprendere al meglio e sfruttare le proprie potenzialità. 

Per sfruttare al meglio le potenzialità di ogni individuo ovviamente un bravo insegnante dovrebbe innanzi tutto conoscere queste tipologie di persone e poi cercare di valorizzare le capacità specifiche di ogni studente. Perché questo sia possibile è necessario innanzi tutto che il docente deve essere anche un po’ psicologo per comprendere come ogni studente apprende ed allo stesso tempo deve anche avere una capacità di intervenire sui bisogni di ogni singola persona. 

Torneremo ancora sull’argomento “stili di apprendimento” e “tipologia di persone” provando ad elaborare per ogni stile un proprio stile di apprendimento, ricordando che non si tratta di un modello assoluto e generale e che non vuole assolutamente avere un intento polemico ma solo didattico e pedagogico.